Sant’Ignazio 2020

[11] Egli continuava nelle sue letture e perseverava nei suoi buoni propositi, senza occuparsi d’altro. Quando si intratteneva con quelli di casa, impiegava tutto il tempo in cose di Dio e questo arrecava loro profitto spirituale. Poiché alla lettura di quei libri provava ora molto gusto, gli venne l’idea di stralciare alcuni passi più significativi della vita di Cristo e dei santi. Perciò – dal momento che ormai stava alzato e si muoveva per casa – si mise a compilare con molta diligenza un libro. Esso arrivò a occupare quasi 300 fogli, in quarto, completamente scritti. Scriveva le parole di Gesù in rosso, quelle di nostra Signora in azzurro, su carta lucida a righe, con elegante scrittura, mettendo a profitto la sua grafia molto bella. Impiegava il suo tempo in parte a scrivere, in parte a pregare. La sua consolazione più grande era guardare il cielo e le stelle; li contemplava spesso e per lungo tempo, perché da questo gli nasceva dentro un fortissimo impulso a servire nostro Signore. Con il pensiero fisso al suo proposito, avrebbe voluto essere già completamente ristabilito per mettersi in cammino. Da “Il racconto del pellegrino” di Sant’Ignazio di Loyola, 11. 31 luglio 2020    

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Una nuova terra in cui entrare

  Ci è giunta una Lettera di Padre Gianfranco Matarazzo sj, Provinciale della EUM (la Provincia Euromediterranea comprendente Italia, Albania, Romania e Malta) della Compagnia di Gesù, per un percorso di condivisione in ascolto dello Spirito in questo tempo di pandemia.Ve la proponiamo in allegato. Se volete dare un apporto, rispondete anche singolarmente al Provinciale, a questo indirizzo: eum-socio@gesuiti.it .  30 aprile 2020  085. Una nuova terra in cui entrare