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Comunicato stampa del Centro Astalli sul dramma dei rifugiati dalla Libia e dal Nord Africa

il dramma dei rifugiati in un’immagine della Rete Padre Giovanni La Manna sj (Centro Astalli): Si ponga fine una volta per tutte a questa ecatombe (10 maggio 2011) “Oltre 600 dispersi in mare è l’ennesima ecatombe che si è consumata nelle acque del Mediterraneo nella notte tra sabato 7 e domenica 8 maggio. Oggi le allarmanti notizie di un naufragio nel mese di marzo che poteva essere evitato con i soccorsi adeguati”, così commenta Padre Giovanni La Manna (presidente Centro Astalli) le ultime tragiche notizie che giungono dal Mediterraneo. Un vero bollettino di guerra in cui le principali vittime sono uomini, donne e bambini colpevoli solamente di cercare un posto sicuro dove vivere.Sono per lo più eritrei, somali, etiopi perseguitati da regimi dittatoriali sanguinari e senza scrupoli.Disperati che mettono a rischio la propria vita per l’unica speranza di salvezza: ottenere asilo in Europa. Negli ultimi mesi indignazione, vergogna, sconcerto, tristezza sono stati protagonisti di dichiarazioni a commenti di notizie luttuose provenienti dal Nord Africa e dal Mediterraneo. Oggi ancora una volta il Centro Astalli (Servizio de gesuiti per i Rifugiati in Italia) chiede alle autorità competenti nazionali e comunitarie di creare immediatamente canali umanitari che permettano di far giungere in sicurezza chi ha diritto a chiedere asilo in un paese democratico. Questo è l’unico modo per togliere dalle mani di trafficanti senza scrupoli le vite innocenti di migliaia di esseri umani. Ufficio stampa: Donatella Parisi – Centro Astalli – 0669925099 – d.parisi@fondazioneastalli.it

Continuiamo a raccogliere risonanze su Giovanni Paolo II. Una riflessione sulla sua dimensione di Papa Missionario.

Giovanni Paolo II un Papa MISSIONARIO APERTO AL MONDO Con il conseguimento dell’unità d’Italia, definitivamente cancellato lo Stato della Chiesa con la presa di Porta Pia del 20 settembre 1870, i Papi dopo quella data rimasero “prigionieri” in Vaticano (è pur vero che durante la II Guerra Mondiale dopo il bombardamento al quartiere romano di San Lorenzo, Pio XII si recò sul posto per portare conforto alla popolazione, ma tranne questo tragico avvenimento non ci furono altre uscite dalla Santa Sede). Ruppe gli schemi Giovanni XXIII che in treno si recò ad Assisi e successivamente a Loreto; dopo di lui Paolo VI iniziò le visite non solo alle varie diocesi italiane ma in diverse nazioni del mondo toccando i cinque continenti. Dopo la breve parentesi di Papa Luciani, “l’irruzione” sulla scena mondiale di Giovanni Paolo II come pontefice, segnò una tappa fondamentale nei viaggi papali, basti dire che nei suoi ventisette anni di pontificato fece ben 104 viaggi fuori dall’Italia. Una cifra impressionante che per altro rivela l’ansia apostolica di Papa Wojtyla. Elevato al soglio pontificio nell’ottobre del 1978, Giovanni Paolo II compì il suo primo viaggio da Papa nel febbraio del ’79 visitando la Repubblica Domenicana, le Bahamas e il Messico, dove nella città di Puebla si stava realizzando la quarta Conferenza degli Episcopati latinoamericani. E’ opinione comune che quel viaggio segnò una svolta nella prospettiva di Papa Wojtyla, un Papa abituato a confrontarsi duramente con l’ideologia comunista in una nazione come la Polonia dove il cristianesimo era unRead More

Leonardo Becchetti, no al nucleare, ripensando consumi ed economia.

Il no al nucleare. Ripensiamo i consumi e l’economia Leonardo Becchetti – 20/04/2011 Il governo annuncia l’abbandono del nucleare e il ministro Tremonti propone un piano di finanziamento tramite Eurobond della ricerca sulle fonti rinnovabili. Sembra purtroppo che ci sia sempre bisogno di una grave crisi o addirittura di una catastrofe perché la maggioranza dell’opinione pubblica, le istituzioni e la politica capiscano quello che le minoranze hanno teorizzato e proposto di attuare con decenni di anticipo. C’è stato bisogno di una catastrofe per capire che del nucleare potevamo benissimo fare a meno. Che i costi, i tempi, i rischi, la gestione delle scorie non giustificavano un investimento che avrebbe sottratto risorse preziose alla ricerca sulle rinnovabili;  i tassi di crescita del progresso tecnologico fanno capire già oggi che queste fonti di energia potranno coprire presto quasi tutto il fabbisogno necessario. C’è stato bisogno di una grave crisi finanziaria affinché le maggioranze e i leader superassero il tabù (e la finzione) che non fosse possibile tassare le transazioni finanziarie per raccogliere risorse per i beni pubblici globali, per scoprire che tasse di questo tipo esistono, finanziano le borse, hanno costi amministrativi inferiori alle altre tasse e non provocano fughe di capitali quando le aliquote sono ragionevolmente basse. Abbiamo bisogno di una qualche crisi idrica per capire che il modo migliore per gestire questa risorsa preziosa non è quello di affidarlo a imprese che hanno l’obiettivo di massimizzare il benessere degli azionisti? Un problema trasversale che va dall’acqua alle banche è laRead More

REGGIONONTACE: i Gesuiti e la Cvx in prima linea a Reggio Calabria. Sosteniamoli.

I gesuiti di Reggio Calabria chiedono sostegno da tutt’Italia per il movimento Reggio Non Tace, che si sta impegnando perché alle prossime elezioni amministrative si arrivi con proposte chiare da parte dei vari candidati e partiti. Il Movimento è nato da semplici cittadini che, il 3 gennaio 2010, dopo il gravissimo attentato dinamitardo ai danni della Procura Generale di Reggio Calabria, si sono ritrovati per riflettere insieme e confrontarsi per sviluppare nuove proposte e iniziative concrete contro la ‘ndrangheta. Tra i fondatori e gli animatori del movimento anche i padri gesuiti di Reggio e alcuni membri delle comunità di vita cristiane (Cvx). In vista delle elezioni, Reggio Non Tace ha messo a punto il ‘Patto tra i politici e la città alla luce del sole’, un patto etico presentato al mondo politico reggino in vista delle elezioni amministrative. Un patto stringente in cui si invitano segretari di partito e candidati a sottoscrivere pubblicamente una serie di impegni e condizioni per il tempo che precede le elezioni e per il periodo della nuova legislatura. “Impegni e condizioni per nulla vaghi e astratti, ma estremamente precisi e concreti e tali che, se accettati e rispettati, qualificherebbero in modo del tutto nuovo il fare politica nella nostra città e nel nostro paese”, dice padre Giovanni Ladiana. “Dalle risposte che abbiamo ricevuto, ci pare che questo modo di concepire la democrazia sia mal tollerato. Non ci stancheremo di ripetere che cio’ che abbiamo chiesto è il minimo per ritenere affidabili coloro che si candidanoRead More