A proposito di una lettera aperta inviata a Papa Bergoglio

Circola da alcuni giorni su internet una lettera aperta a Papa Bergoglio, dal titolo “Lettera a Papa Francesco: noi abbiamo bisogno di un Papa pronto al martirio per salvare i cristiani perseguitati nel mondo, non dedito alla ricerca della popolarità persino tra i tifosi del calcio”. L’autrice è la scrittrice Silvana De Mari. In essa, senza aver la pretesa di volergli insegnare il mestiere, l’autrice invita Papa Francesco a recarsi in quelle nazioni africane ed asiatiche dove i cristiani sono perseguitati ed uccisi, le loro chiese distrutte ed incendiate, disponibile al martirio, dedito a convertire, come già aveva fatto san Pietro con i romani, e non alla ricerca di una popolarità di bassa lega, tra tifosi e giocatori di calcio, mentre la cristianità, come il Titanic, rischia di naufragare sull’iceberg costituito dall’Islam. Non ho la presunzione di rispondere al posto di Papa Bergoglio, non ne ha bisogno, ma credo che mi si possa concedere la facoltà di fare alcune riflessioni, tra i tanti commenti scatenatisi sui vari blog negli ultimi otto giorni, da quando la lettera è stata pubblicata. Salvando la buona fede dell’autrice, nonché l’aspirazione ad una guida spirituale forte, ben radicata nella fede in Cristo e pronta al martirio, sono del parere che molte affermazioni vadano vagliate per trattenere solo il meglio e rifiutare ciò che è negativo e, soprattutto, non veritiero ed ingiusto. Intanto più che un Papa, mi sembra che si desideri un carismatico comandante di crociata, di una crociata contro l’Islam, considerato il male inRead More