Il messaggio di Pentecoste nella Lectio Divina di Padre Rolando

Ci vuole prima di tutto un linguaggio nuovo, che tutti gli uomini possano capire nella loro lingua, nelle loro diversità, nella loro cultura.

Un linguaggio, un messaggio che parli al cuore di tutti, che vibri all’unisono con le attese di tutti, che non porti privilegi usurpati, che non abbia i segni, il peso, la gloria di un passato che non può essere comunicato agli altri.

Il messaggio degli Apostoli era unico, ma ciascuno lo intendeva bene nella propria lingua, combaciava con le sofferte speranze: c’è un Padre pieno d’amore, un Dio che abbraccia tutti, che non fa distinzione tra figli e figlie, che vuole tra loro pace, giustizia, amore.

Era un messaggio che non umiliava nessuno, che non screditava la lingua di nessuno…

Noi, invece, abbiamo trasmesso la nostra immagine di Dio, la nostra memoria di Gesù, un insieme di dogmi intoccabili, di pratiche, di norme, di tradizioni, di culti … che dividevano soltanto e sempre di più.

[…]

È necessario che ci liberiamo dal particolarismo che è diventato tanto calcificato in noi da non accorgercene neanche!

[…]

Anche il Padre Nostro diventa inavvertitamente Padre bianco, Padre occidentale, Padre italiano …

Per rompere questa crosta di particolarismi, non basta un atteggiamento di rispetto delle idee altrui, né di tolleranza delle diversità, e neanche di guardare con simpatia il nero, l’africano, il migrante …

Ci vuole qualcosa di più!

Bisogna nutrire in noi un amore, una vera passione per l’umanità, per i problemi che abbiamo in comune con tutti gli uomini, e trasmetterlo ai nostri figli, agli alunni, agli interlocutori …

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Sono brani della Lectio Divina guidata, questa sera, da Padre Rolando Palazzeschi sj nella Cappella della CVX del Gesù Nuovo.

Per leggerla tutta clicca QUI.

8 giugno 2019

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