CENTRO ASTALLI
Basta morti nel Mediterraneo. È il momento di misure straordinarie.
Davanti all’ennesima tragedia nel Mediterraneo la Commissione europea e i Governi nazionali non rimangano inerti.
In queste ore Lampedusa raccoglie un tragico bottino. Il bilancio di più di 80 morti pare destinato a salire. Cinquecento i naufraghi a largo di Lampedusa tra cui 30 bambini.
“Neanche più un morto nel Mediterraneo” il monito di papa Francesco a Lampedusa, oggi diventi priorità per le istituzioni europee e nazionali.
Il Governo italiano chieda immediatamente alla Commissione europea l’attivazione di canali umanitari sicuri in grado di garantire alle vittime di guerre e conflitti in corso la protezione internazionale.
Assicurare il diritto d’asilo oggi vuol dire permettere a profughi e migranti forzati di arrivare in Paesi sicuri senza rischiare la morte affidandosi a trafficanti e criminali.
“È inaccettabile e vergognoso che nel 2013 nel Mar Mediterraneo viaggino carrette fatiscenti con a bordo 500 persone nell’indifferenza generale.
Esprimere un formale cordoglio per i morti non basta a togliersi colpe e responsabilità. Dobbiamo accoglierli da vivi, altrimenti siamo colpevoli quanto chi organizza i traffici di essere umani” afferma Padre Giovanni La Manna sj, presidente Centro Astalli.
Le Istituzioni europee e gli Stati nazionali intervengano al più presto per consentire l’esercizio del diritto d’asilo in sicurezza.
In particolare chiediamo che si prenda seriamente in esame la possibilità che il programma Frontex venga investito della responsabilità di monitorare e accompagnare in sicurezza i migranti forzati in fuga da guerre e persecuzioni e venga così garantito il diritto di chiedere asilo in Europa.
Donatella Parisi: 0669925099 – d.parisi@fondazioneastalli.it
Padre Massimo Nevola scrive da Sighet:
Allo sdegno e alla pena subentri in tutti la volontà ad agire: ad abolire subito la Bossi-Fini e ad essere disponibili tutti all’accoglienza.
Dal gruppo CVX romano “Capitolo 15” è maturata la proposta a rendersi disponibili ad accogliere almeno per 6 mesi qualcuno dei sopravvissuti. Davvero se unissimo le forze potremmo iniziare a dare risposte concrete all’emeregenze d’immigrazione (i centri attuali di accoglienza sono già stracolmi).
S. Francesco ci auti ad essere veramente solidali, senza ipocrisie.
Invito tutti, poi, a concentrasi nellla preghiera affinché in questo giorno di lutto nazionale possiamo rinnovare l’offerta di noi stessi al Signore nel servizio dei piccoli e dei poveri.
Saluti a tutti
Massimo
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Antonio Salvio, presidente nazionale della CVX Italia, scrive:
Mi permetto di aggiungere, a quella fatta dalla CVX Capitolo 15 di Roma; una mia personale proposta, mutuando il pensiero e le parole di Papa Francesco, pronunciate alcune settimane fa: se i nostri Conventi, molte volte semivuoti o utilizzati come alberghi, potessero accogliere anche uno solo dei migranti o dei senza dimora delle nostre città, la parola accoglienza e la parola fraternità avrebbero un significato vero e pregnante. Questo in aggiunta all’accoglienza nelle nostre case, come proposto.
Un caro saluto a tutti, implorando la misericordia del Signore.
Antonio
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Francesca Sottillotta, coordinatrice della CVX di Reggio Calabria scrive:
Un abbraccio a tutti da Reggio Calabria
Francesca Sottilotta
4 ottobre 2013