Consiglia segnala: “Dalle Ecoballe alle Piramidi del Sole”

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DALLE ECOBALLE ALLE PIRAMIDI DEL SOLE

Grande interesse ha suscitato il progetto dalle Ecoballe alle Piramidi del Sole , presentato in un pubblico incontro dalla Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità (RCCSB), lo scorso 19 dicembre, nella Sala Nugnes del Consiglio comunale di Napoli. Erano presenti, oltre agli esponenti della RCCSB, amministratori locali, tra cui il vice-sindaco di Napoli Tommaso Sodano, anche una rappresentanza dei cittadini di Giugliano, che contestano fermamente la costruzione di un inceneritore nel loro territorio comunale.

È una proposta estremamente intrigante per coprire con pannelli fotovoltaici 800.000 mq del milione di mq disponibili dell’area occupata dalle ecoballe di Taverna del Re, per un totale di 120.000 KW installabili e 200.000.000 di KWh producibili annualmente. Ciò permetterebbe – come hanno sostenuto i tecnici dell’Osservatorio tecnico giuridico della RCCSB – un risparmio annuo di 35.000 tonnellate di petrolio equivalente (TEP) ed eliminerebbe l’immissione nell’atmosfera di 100.000 tonnellate annue di micidiale anidride carbonica, con effetti estremamente positivi sul piano ambientale. Costituirebbe un’alternativa valida ad un inceneritore, rifiutato dalla popolazione, che costerebbe ben 200 milioni di euro in più rispetto al parco solare previsto dal progetto.

Di seguito i dati forniti dagli estensori del progetto e il Comunicato Stampa del RCCSB in data 20 dicembre 2013.

  • 1.000.000 mq disponibili;
  • 120.000 kwp installabili di fotovoltaico;
  • 200.000.000 kWh producibili annui;
  • 35.000 Tonnellate di petrolio equivalenti risparmiate ogni anno;
  • 100.000 tonnellate di CO2 annue non immesse in atmosfera;
  • 240 milioni di investimento (210 milioni in meno dell’inceneritore.
  • tempo di ritorno dell’investimento infderiore a 10 anni.

OVVERO

  1. produzione di energia totalmente pulita, sempre disponibile, indipendentemente da conflitti, guerre di mercati, per un tempo  illimitato fino a  quando lo decide la Comunità locale, a consumo suolo e costo alla fonte zero. I soli costi sono quelli dell’ammortamento del costo dell’impianto e dell’esercizio e manutenzione della rete;
  2. contributo contro l’effetto serra e ‘inquinamento atmosferico e del suolo dalle ricadute delle emissioni di qualsiasi camino di centrale termoelettrica o inceneritore, con fondamentali ricadute positive sulla tutela della  salute delle persone e della “intera vita” dell’area;
  3. maggior protezione del sottosuolo e delle falde acquifere, giacché l’acqua piovana – intercettata dalla struttura per i pannelli fotovoltaici – sarà raccolta ed utilizzata per altri usi anche a distanza;
  4. creazione di tecnologia e di nuovo lavoro;
  5. conservazione della materia delle ecoballe, per un loro eventuale recupero futuro;
  6. sperimentazione d’un modello di partecipazione della popolazione alle decisioni sul futuro del territorio;
  7. l’energia prodotta può  essere “venduta” per la riqualificazione naturalistica, storica e culturale del territorio;
  8. costo dell’operazione  di gran lunga inferiore alla realizzazione dell’inceneritore che si vorrebbe costruire nell’area, principalmente per smaltire le ecoballe.

icon Comunicato Stampa del RCCSB sull’incontro del 19.12.13

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