Natale 2015 al Gesù Nuovo: l’originalità del sobrio

E’ stato un Natale caratterizzato dalla sobrietà. La prima immagine che ci viene in mente del clima che si è respirato in queste festività nella chiesa officiata dai gesuiti a Napoli, è quella del Bambino Gesù esposto all’interno del tabernacolo monumentale dell’altare maggiore, per la prima volta aperto dopo anni, e dei cartelli che lo circondano riportanti la denominazione ebraica di Betlemme, città del pane, e dell’analoga in arabo, città della carne. Carne e pane che ben si integrano a designare la città in cui è nato il nostro Redentore. Tutto ciò nello splendore dell’altare e di tutto il presbiterio restituiti al bel verde scuro degli scalini e del pavimento, liberati dal vetusto e liso tappeto di velluto rosso, e risistemati nel rigore degli arredi sacri di metà Novecento.

La seconda immagine che ci aiuta nel definire la semplicità, ma anche l’originalità,  con cui si è vissuto il Natale al Gesù, è quella del presepe allestito sull’altare della cappella della Natività, con pastori che si inerpicano su erte verso la scena della nascita del Redentore, raffigurata nel dipinto di Girolamo Imparato.

È stato tuttavia al Gesù anche un Natale aperto. Aperto sì alle celebrazioni rituali e a quelle giubilari della Misericordia, ma aperto alla musica con due concerti, aperto al turismo religioso e non, con la chiesa disponibile alle visite per tre giorni settimanali, nelle ore pomeridiane, quando l’amministrazione dei sacramenti è interrotta.

Vi aiuteranno a cogliere tutte queste suggestioni gli scatti fotografici, che abbiamo raccolto per voi e che potete visionare cliccando Qui.

2 gennaio 2016

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