Appello della Marcia per la pace Perugia-Assisi, 16 maggio 2010 Pubblichiamo l’appello di convocazione della Marcia per la pace Perugia-Assisi. E’ un invito a reagire contro le troppe violenze, gli egoismi, i razzismi, le mafie, le censure, le paure e le guerre che sembrano dominare il nostro tempo.
Categoria: Rete Lilliput
La nostra partecipazione alla Rete di Lilliput.
Un po’ di storia.
I processi di globalizzazione che hanno caratterizzato l’ultimo scorcio dello scorso millennio e caratterizzano fortemente i primi anni di questo, positivamente e negativamente, ci hanno indicato, nella seconda metà degli anni Novanta, la strada della partecipazione socio-politica come una delle azioni apostoliche più urgente nei nostri territori, ma con uno sguardo aperto al Mondo. Questo manifestava una distanza sempre più marcata da Nord e Sud, tra ricchi e impoveriti, tra giustizia e ingiustizia, tra pace e guerra. In un contesto di preoccupante e irresponsabile degrado ambientale, che, come credenti, ci metteva anche di fronte alla responsabilità della cura del Creato.
Tale situazione favorì, però, sulla scia dei Movimenti culturali e di partecipazione politica e il crollo delle ideologie caratterizzanti la seconda metà del secolo, anche una graduale nuova presa di coscienza della Società Civile, che assunse un ruolo di partecipazione democratica più attivo e che individuò, con riferimento alla trasformazione del modello sociale in atto, la rete di collegamento quale strumento efficace per essere soggetto e non solo oggetto delle scelte sociali e politiche.
In quegli anni la nostra Comunità realizzò, con tale modalità aperta ai soli cittadini e non ad organizzazioni, il Forum-Laboratorio Cittaditutti, volto a dare risposte su tre priorità: cultura della legalità e questione morale, funzionamento della pubblica amministrazione, lavoro-disoccupazione. Questo forte impulso alla riflessione e all’azione socio-politica aperte alla Città aveva le sue radici ben piantate nel terreno della nostra vocazione apostolica e della nostra spiritualità ignaziana, che ci spingono – ancor più oggi – a testimoniare l’amore politico nelle sue varie forme ed espressioni. Riferimenti nel lavoro furono anche le indicazioni dei Convegni e dei Consigli Nazionali della Cvx italiana, i pronunciamenti delle Congregazioni Generali della Compagnia di Gesù (in particolare la 34^ con le sue tre priorità: cultura, giovani, poveri), i pronunciamenti del Magistero.
Nei primi anni 2000, con la guida spirituale del nostro p. Assistente, Rolando Palazzeschi S.J., potenziammo la nostra apertura alla complessità dei processi di mondializzazione. La partecipazione ai lavori e ai momenti di preghiera e di manifestazione delle comunità ecclesiali e civili a Genova in occasione del G8, l’attenzione ai laboratori dei Social Forumai diversi livelli (locali, europei, mondiali), alla Tavola della Pace in un mondo lacerato dalle conseguenze dell’11 settembre furono alcuni momenti forti che accompagnarono i nostri lavori con la Rete di Lilliput nazionale, organizzata localmente in Nodi e in Punti. Moltissime persone della nostra Comunità parteciparono ai lavori dei tre Gruppi Tematici (Ambiente, Economia di Giustizia e Finanza Etica, Pace e Nonviolenza) che costituimmo con altre associazioni, gruppi, movimenti e singoli cittadini. Molti incontri si svolsero nella nostra sede di Via San Sebastiano, dove si costituì il Nodo di Napoli della Rete di Lilliput (35 associazioni ai nastri di partenza). La Società Civile Organizzata napoletana trovava in p. Alex Zanotelli, tornato da Nairobi dopo 12 anni di presenza missionaria in Africa, un riferimento prezioso. Collaborammo in maniera significativa per organizzare a Vico Equense il Convegno Nazionale della Rete (con la presenza, tra gli altri, di Gino Strada) e a consolidare alcune direttrici di lavoro comune. Il GlT sull’Ambiente lavorò intensamente sulla questione acqua e la sua difesa come bene comune, da non privatizzare (battaglia tuttora in corso, vedi Consuelo’s News). Da ciò, sempre nella nostra sede, fu costituito il Comitato Acqua, poi allargatosi ad altri beni comuni e alla questione rifiuti.
Il GlT finanza etica si esaurì con la costituzione di uno sportello (poi filiale) della Banca Popolare Etica, presso la quale accendemmo un conto corrente, poi estinto, e della quale siamo tra i Soci di primo appello con 11 quote azionarie.
Il GlT Pace e Non violenza si fermò, nonostante la significativa mobilitazione mondiale (compreso il Papa) contro la guerra quale strumento per dirimere i conflitti.
Dopo quegli anni (2003), la nostra partecipazione al nodo della Rete di Lilliput si è gradualmente ridimensionata, limitandosi, nei fatti, alla sola presenza nell’ambito dell’impegno ambientale (acqua, rifiuti, etc.) e partecipando a qualche campagna o convegno. Ma l’intero Nodo napoletano ha visto gradualmente mutare e diminuire la compagine delle realtà componenti.
Referente per la nostra Cvx nel Nodo napoletano è Consiglia Salvio (email: consigliasalvio@gmail.com ), che ci rappresenta anche nel Comitato a difesa dei beni comuni.
Giovedì 20 maggio, dalle ore 10 alle 19, presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale (Aula delle Mura Greche, Palazzo Corigliano), si terrà il seminario: Emergenze Politiche Complesse e Cooperazione Internazionale: il caso della Costa d’Avorio. Il seminario intende ragionare sul persistere e sull’inasprimento di intestini conflitti politico-militari nel continente africano e sulle forme di cooperazione allo sviluppo messe in atto dalla comunità internazionale, analizzando nello specifico il caso della Costa d’Avorio. Esso ha l’obiettivo di superare semplicistiche interpretazioni che vedono nella matrice etnica o religiosa la causa scatenante del conflitto, analizzando le cause strutturali, politiche ed economiche, e la genesi storica del conflitto. Oltre che sulle forme e sulle conseguenze sulle persone del conflitto, il seminario si interroga sulla tipologia e sulle pratiche di cooperazione dal basso oltre che sul rapporto tra media, comunicazione politica e conflitti. Interverranno il prof. Valerio Petrarca (Università Federico II), la prof. Maria Cristina Ercolessi (Università Orientale), Serge Tahi Bonson (cooperante N:EA), Osservatorio sui media e sulla comunicazione politica a cura di N:EA. A margine del seminario, ci sarà la mostra fotografica della Campagna “Non c’è Pace senza Cooperazione” e uno spettacolo teatrale a cura di un gruppo di rifugiati Burkinabè.Clicca qui per visualizzare la locandina dell’evento
Criteri di fondo condivisi Lilliput non è una associazione, è una rete. L’adesione non avviene mediante tesseramento individuale, ma attraverso l’adesione, preferibilmente in sede locale, al Manifesto nazionale. Si mettono in rete persone, associazioni e gruppi che si riconoscono in orientamenti comuni definiti a livello nazionale. Non sussistono vincoli rigidi di appartenenza, né automatismi esecutivi rispetto a decisioni assunte in qualunque sede. Persiste ed è auspicata, in ogni caso, la massima autonomia dei nodi locali, delle associazioni e delle persone coinvolte. La rete è un insieme di luoghi di incontro, confronto e relazione tra persone che aprano e sperimentino nuove possibilità per l’azione politica e sociale. Privilegia l’impegno locale, coordinandolo e potenziandolo in rete, in connessione a campagne ed altre reti nazionali ed internazionali. Dà centralità ai contenuti, alle campagne, ai temi di lavoro, alle competenze. La preminenza delle azioni concrete, l’importanza dei gruppi di lavoro tematici e la loro diffusione e sviluppo appaiono punti comuni per tutti. Crede nelle potenzialità della nonviolenza e reputa suo impegno primario approfondirle, esprimerle e realizzarle. Valorizza le differenze e i contributi diretti e attivi di ciascuno alla ricerca comune. Vuole favorire una crescita culturale di tutta la rete e della società che tenga più conto delle differenze di genere. Rifiuta la personalizzazione e la professionalizzazione dell’impegno politico e vuole evitare di essere identificata dal grande pubblico con una o più persone. Sostiene prioritariamente la partecipazione diretta degli aderenti limitando formule di delega e di rappresentanza. In questa chiave può essere letto anche l’orientamentoRead More
Chi Siamo Il cammino della Rete di Lilliput prende avvio nel 1999 sulla spinta di un Manifesto di intenti elaborato dal Tavolo delle Campagne, un gruppo di coordinamento formato dalle principali Associazioni e Campagne nazionali di stampo sociale. La Rete si propone come obiettivo principale quello di far interagire e collaborare le miriadi di esperienze locali che nel nostro Paese cercano di lottare contro le disuguaglianze nel Mondo. Si cerca insomma di mettere in atto una “strategia lillipuziana”, con la quale poter bloccare il gigante disumano del liberismo sfrenato servendosi di piccoli fili, cioè azioni mirate e concrete, da intessere insieme. Questa volontà comune e diffusa della società civile si è esplicitata con il Primo incontro nazionale tenutosi a Marina di Massa nell’ottobre 2000 che ha dato avvio alla costruzione, faticosa e da compiere un passo alla volta, di questa “idea-sogno” di Rete. Nel secondo incontro nazionale del gennaio 2002 si sono iniziati a vedere i primi frutti di questo nuovo modo di agire, basato sulla opzione fondamentale della nonviolenza e su un nuovo metodo di scelta da sperimentare: il consenso fra le varie realtà in gioco. Oggi la Rete di Lilliput e’ una rete laica formata da persone, nodi, organizzazioni e reti collegati e coordinati tra loro, che, superata la fase della semplice resistenza: – perseguono il cambiamento delle regole che governano le istituzioni finanziarie ed il commercio internazionale; – propongono il cambiamento dei comportamenti e degli stili di vita, un modello diverso di gestione integrata del territorio, delleRead More
IV Assemblea Nazionale – Roma, 12 marzo 2006DOCUMENTO FINALE CAPACI DI FUTUROIn un momento caratterizzato da profonde contraddizioni e ingiustizie sociali, gravissime tensioni internazionali e urgenti problemi ambientali, è necessario ideare e praticare nuovi percorsi di resistenza e progettazione.Dalla nascita di Rete Lilliput abbiamo compiuto un percorso di trasformazione che oggi ci haportato ad essere una rete di persone, nodi, organizzazioni e reti collegati e coordinati tra loro.Dopo sei anni di vita, la Rete mostra di essere ricca di risorse, capace di seguire i mutamenti della società, di sperimentare nuove prassi e raggiungere obiettivi concreti.La Rete ha sognato e definito una propria agenda e propri metodi che hanno coinvolto econtaminato molti altri soggetti. Progetti che qualche anno fa sembravano irrealizzabili ora sonoprocessi in atto.Abbiamo cercato di praticare il metodo del consenso che, pur nella sua complessità, ci ha permesso di sperimentare l’orizzontalità, la leadership diffusa, i metodi partecipativi. Abbiamo perseguito la coerenza tra mezzi e fini, tra forma e contenuto; abbiamo imparato a ragionare collettivamente.Il modello a “rete”, pur nella difficoltà della sua gestione, si è dimostrato in grado di interpretare il disagio emergente dalla società civile e di sviluppare nuove prassi e forme di riflessione.Abbiamo superato la fase della semplice resistenza e siamo stati capaci di progettualità. Siamo di fatto un soggetto politico che mette in discussione le forme attuali della politica basatasostanzialmente su un ceto politico autoreferenziale e del tutto privo di ricambio, incapace diascoltare e dialogare con la società civile.Ci opponiamo alla società di mercato che riduceRead More