Comunità, la giornata della fraternità e lo “spazio” serale di preghiera al Gesù Nuovo. di Pasquale Salvio

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alt  le foto della giornata di fratenità sono di Filippo Tufano

Anche questa seconda giornata della fraternità, domenicale, della Cvx del Gesù Nuovo si è rivelata, nella sua semplicità,  un tempo di  grazia.  L’appuntamento, prima della messa delle 11,30, celebrata da p. Rolando, è dietro la sacrestia. Zaini e cartocci di vivande fanno da cornice variopinta e giovane al tavolo del “drink dell’accoglienza”. Tutto napoletano: caffè, cioccolatta calda, cornetti. L’eucarestia del cammino quaresimale ci aiuta a vivere questa domenica comunitaria nel clima spirituale della conversione del cuore, traguardando al tempo forte della Settimana Santa.  Andiamo, dopo la messa, nella nostra sede per vivere l’ora che ci divide dal pranzo comune. La partitella di calcio mette insieme gran parte dei giovani. C’è chi approfitta per intrecciare  parole, chi – giovane e adulto  insieme– per conoscersi ed entrare rapidamente nel cuore di uno scambio che dovrebbe essere più frequente. Le nostre “cuciniere” suonano l’adunata e si compie il solito miracolo di un tavolo zeppo di cibi vari, che diventano comuni, anche per chi non ha potuto portare qualcosa. Continuano ad intrecciarsi fili di conoscenza. Nel pomeriggio la “dinamica” proposta da Carmen, ci vede impegnati nel fare memoria e scrivere alcuni punti forza della nostra vita. Poi la condivisione, in cerchio: ed è ricchezza di contributi, di sentimenti, di idee, di comunicazioni di cose belle, ma anche di difficoltà e di sofferenze. La narrazione di sé stessi si fa, pian piano, volto della Comunità, risposta alla richiesta di senso esistenziale, nel cammino di fede e di vita. Gabriella, ci accompagna, con l’aiuto di un video di p. Pierluigi, nella storia di Ignazio di Loyola, nella sua conversione, nel suo “si” al Signore che gli cambia la vita. Le sue parole, le immagini – che in qualche modo c’ introducono anche al percorso  estivo verso la Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid – sembrano adagiarsi dolcemente sull’esperienza della condivisione fraterna; e si fanno proposta, testimonianza incarnata, vicenda umana e divina insieme. Che interpella anche noi, figli della spiritualità di Ignazio, come risposta d’amore all’Amore. Il saluto e l’arrivederci al 17 Aprile, per la terza tappa di questo cammino, trova, come sempre, il cuore più caldo, la mente più convinta, la volontà più salda. Lo senti nell’abbraccio con cui ci si saluta.

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Il venerdì successivo partecipo, per la prima volta, al tempo di preghiera (adorazione eucaristica), che la Comunità Parrocchiale del Gesù Nuovo, guidata da p. Vittorio Liberti, propone da due settimane alla Città, in particolare ai giovani, aprendo un spazio dedicato nella Cappella del Sacramento,  delimitata dai bei pannelli di legno traforato. All’entrare nella chiesa da Piazza del Gesù sono stato accolto da una musica di sottofondo, leggera, soave. Dalle prospettive in penombra del Gesù emergono illuminati la statua dell’Immacolata e il grande Crocifisso sull’altare. Le frecce indicano il percorso che porta lì dove c’è Lui, Gesù. P. Vittorio è fuori della cappella, disponibile all’ascolto. Dentro, lo spazio, i banchi sono “abitati” da tanti che, in silenzio, sono “in compagnia” di Gesù. Avverti che lo puoi anche tu abitare quello spazio, e quel tempo, e farne occasione d’incontro col Dio della Vita. Senti che può essere un aiuto nel rafforzamento del dialogo d’amore riconoscente con Lui, abbandonando per qualche tempo l’affollamento dei pensieri e il frastuono della strada. Un foglio di preghiere adagiato sul banco, se desideri parole d’amore  già sperimentate. Ogni tanto, una lettura dalla Parola. Dura dalla 20 alle 22. Un tempo serale, vigilia della notte, alla fine della settimana di lavoro, di studio, d’impegno. Ouverture possibile di un fine-settimana in genere dedicato alla famiglia, alla comunità ecclesiale, e a quella civile in modo tutto particolare. “Il Signore è qui, e ti chiama”: così scrivemmo fuori della nostra Cappella, nella nostra sede, decenni fa. E’ una chiamata. Per nome. Singolare, ma anche come appartenente al Popolo di Dio in cammino.  Una chiamata che può farsi, liberamente, nostra risposta d’amore e di riconoscenza a Lui, personale e nella fraternità comunitaria, nell’impegno pastorale e apostolico, anche nel volto di chi è nella sofferenza, nel dolore, ai margini. Per essere così “casa accogliente”, nel Suo nome, nella verità e nella giustizia, fondamenti della Pace. Per aiutarci e aiutare a realizzare ancor più il cammino quaresimale di conversione nella preghiera, nell’ “elemosina”, nel “digiuno”. Rinnovante, nell’orizzonte della Pasqua di Resurrezione.

Pasquale Salvio

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L’immagine dlla statua di Gesù che accoglie, col Suo cuore,

nella Cappella del Sacramento al Gesù Nuovo – foto Pasquale Salvio

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