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Il testo integrale dell’omelia di Pasqua di p. Rolando Palazzeschi SJ

foto Pasquale Salvio PASQUA DI RESURREZIONE Anno  A        24  aprile  2011 At  10, 34a.  37-43          Col  3, 1-4          Gv  20, 1-9   Qualcuno ha detto e scritto che oggi è il compleanno del mondo. E’ la festa che celebra la nascita di un mondo nuovo. “Questo è il giorno che ha fatto il Signore”, canta con esultanza la liturgia,…forse perché gli altri giorni, quelli del tradimento, dell’abbandono, della fuga, del peccato…li abbiamo fatti noi. Oggi dunque è il giorno che ha creato il Signore, il Suo Giorno, e ce lo ha regalato, infondendoci con esso, con ciò che significa e rappresenta, queste 4 disposizioni coraggiose, che formeranno il tema della nostra riflessione: 1a:  il coraggio della fede; 2a:  il coraggio di essere figli della resurrezione; 3a:  il coraggio delle speranze terrene; 4a:  il coraggio della speranza dopo la morte.  

Quaresima, meditazione di don Bruno Forte, Vescovo

+ Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto   Abramo, nostro padre nella fede Messaggio per la Quaresima 2011   Nel messaggio per la Quaresima 2011, dedicato alla partecipazione del cristiano al mistero pasquale di Cristo, inaugurata con il battesimo, Benedetto XVI dice – a proposito del vangelo della guarigione del cieco nato – che Gesù “insieme alla vista, vuole aprire il nostro sguardo interiore, perché la nostra fede diventi sempre più profonda e possiamo riconoscere in Lui l’unico nostro Salvatore”. Questa crescita avviene in particolare mediante “l’ascolto attento di Dio”, che continua a parlare al nostro cuore con la Sua Parola di vita e così “alimenta il cammino di fede che abbiamo iniziato nel giorno del Battesimo”. Aprirsi alla fede e crescere in essa costituiscono, dunque, un dono e un impegno così importante che ho pensato di dedicarvi il messaggio per il cammino quaresimale di quest’anno, in comunione profonda con l’invito del Successore di Pietro, ponendomi alla scuola di Abramo, nostro padre nella fede (cf. Romani 4,12), insieme a Voi tutti che mi siete stati affidati.   1. Perché Abramo? Abramo è considerato il padre nella fede da ebrei, cristiani e musulmani. A Gerusalemme, sulla spianata del Tempio, sotto la cosiddetta Cupola della roccia nella moschea di Omar, c’è una roccia che secondo la tradizione è quella del monte Moria, dove Abramo andò per sacrificare Isacco, suo figlio unico, e dire così al Signore Dio di amarLo al di sopra di tutto, persino più dell’amatissimo figlio. È in questa disponibilità all’offertaRead More

“Non Spegniamo lo Spirito! Non neghiamo la profezia!” – Omelia della Messa crismale di don Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto

+ Bruno Forte Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto     Non spegniamo lo Spirito! Non neghiamo la profezia! Omelia per la Messa Crismale Giovedì Santo, 21 Aprile 2011    Miei carissimi Sacerdoti e Diaconi, carissimi Religiosi e Religiose, carissimi Fedeli tutti! Per introdurre il tema cui desidero dedicare l’omelia di questa Messa Crismale, parto da alcune parole, tratte dal romanzo Il nomade (Feeria, 2010, 298s) di Mons. Giuliano Agresti, l’Arcivescovo di Lucca morto nel 1990, lasciando in quanti lo conobbero il ricordo di una fede e di una carità vissute fino alla misura della santità. Il protagonista del racconto è un uomo che nella maturità dell’esistenza decide di vivere da nomade, muovendosi su una povera bicicletta e facendo il mestiere di arrotino, forte solo della sua fede in Dio e del suo bisogno di libertà vera. L’essersi fatto nomade non gli impedisce di seguire le vicende del suo tempo – l’Italia degli anni di piombo – e di portarne le stigmate nel proprio cuore. “Gli doleva – afferma il racconto, chiaramente autobiografico – soprattutto una società presaga di ulteriori sfasci, involuzioni, tempi neri e che non trovava la forza morale di essere diversa. In questo più ancora lo provava lo spengimento mediocre dei credenti, dediti al piccolo cabotaggio, mentre negavano la profezia. Si sentiva addosso la suggestione dell’impotenza. Lo avrebbe reso cinico se non avesse avuto il suo ‘Dio familiare’”. Queste parole evocano il motivo, su cui ho scelto di soffermarmi in questa nostra comune riflessione nella Messa crismale: lo spiritoRead More

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“Riconquistiamo il sogno”, gli auguri per la Pasqua di p. Gianni Notari

Riconquistiamo il sogno Alienazione, massificazione, individualismo, precarietà esistenziale e lavorativa. Sono alcuni dei tratti caratterizzanti la condizione di tante persone. Si vive spesso senza un progetto, navigando a vista, schiacciati sul qui e ora. Delusi, insoddisfatti si cerca conforto nell’effimero di cui la società ci circonda, ossessionati dall’aspetto fisico e incapaci di accettare l’età che passa. Si è, però, giovani-vecchi, ovvero appesantiti dall’incapacità di sognare, di spiccare il volo immaginando qualche cosa di diverso e di investirsi per realizzarlo. Si resta schiacciati su questa realtà cercando di rimanere giovani esteriormente, fino a riempire di plastica il nostro corpo e divenire sempre più finti e patetici. Al contempo si è sempre più incapaci di guardarsi dentro, forse perché quello che c’è non piace. Ci si sente tristi, spesso vittime del male oscuro della depressione. In balia di eventi che travolgono e di cui non si conoscono le regole o il fine. Ci si sente soli, perché le traiettorie frenetiche delle vite individuali faticano a istaurare relazioni significative. La tragicità di questa condizione umana va rintracciata, forse, proprio nella superficialità affettiva e relazionale che porta spesso a chiudersi all’altro, a cercare il proprio soddisfacimento personale, incuranti delle conseguenze che le proprie azioni possono avere sugli altri, sul bene comune, sulle future generazioni.

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La Luce della Pasqua sul nostro tempo

“Abbiate fiducia: io ho vinto il mondo” (Gv) BUONA PASQUA nella gioia e nella testimonianza dell’Amore del Risorto, nell’impegno per la Pace, per la Giustizia, per la Riconciliazione. dalla CVX “Immacolata al Gesù Nuovo di Napoli”

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Nel cuore del Triduo Pasquale, nella preghiera con don Tonino Bello

Oggi, 20 aprile, ricordiamo la morte di don Tonino Bello e, nell’approssimarsi dellaPasqua, vogliamo essergli vicini nella preghiera e nella speranza della Resurrezione. C’è una frase immensa, che riassume la tragedia del creato alla morte di Cristo: “Da mezzogiorno al le tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra”. Forse è la frase più scura di tutta la Bibbia. Per me è una delle più luminose. Proprio per quelle riduzioni di orario che stringono, come due paletti invali cabili, il tempo in cui è concesso al buio di infierire sulla terra. Ecco le sponde che delimitano il fiume del le lacrime umane. Ecco le saracinesche che compri mono in spazi circoscritti tutti i rantoli della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli dell’uomo”. “Collocazione provvisoria”. Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce. La mia, la tua croce, non solo quella di Cristo. Coraggio, allora: la tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “collocazione provvisoria”. Il Calvario, dove essa è piantata, non è zona residenziale. E il terreno di questa collina, dove si consuma la tua sofferenza, non si venderà mai come suolo edificatorio. Coraggio, comunque! Noi credenti, nonostante tutto, possiamo contare sulla Pasqua. E sulla Domenica, che è l’edizione settimanale della Pasqua. Essa è il giorno dei macigni che rotolano via dall’imboccatura dei sepolcri. È l’intreccio di annunci di liberazione, portati da donne ansimanti dopo lunghe corse sull’erba. E’ l’incontro di compagni trafelati sulla stradaRead More

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Una bella domenica (delle Palme)

  foto Pasquale Salvio  Domenica 17 Aprile, una bellissima giornata di sole inonda Piazza del Gesù. E’ la Domenica delle Palme e della Passione: molte le offerte di tempi e spazi particolari per cogliere ciò che di bello Napoli regala con i suoi monumenti e le sue bellezze. Nella vicina Piazza Dante la Comunità Srilankese napoletana festeggia il capodanno. Ci sono anche le Famiglie e i ragazzi che frequentano il doposcuola del Progetto Jonathan-Cvx, felici di averci con loro. La mostra “Mafia e Antimafia” continua nella Sala Valeriano, rinnovata, promossa dal Centro Culturale del Gesù Nuovo. Padre Rolando ha appena terminato di celebrare l’Eucarestia con l’Assemblea delle 11,30 la Messa al Gesù Nuovo: siamo entrati nel cuore del cammino Quaresimale che ci apre alla Settimana Santa. Sono presenti i giovani e gli adulti della Lega Missionaria Studenti d’Italia, accompagnati dall’Assistente Nazionale p. Massimo Nevola SJ, napoletano prestato a Roma nell’accompagnamento dei giovani e al Mondo sulle frontiere della Missione. Vengono dall’esperienza degli Esercizi Spirituali a Cappella dei Cangiani. In Piazza del Gesù una foto con lo sfondo del Gesù Nuovo che la rende, con Santa Chiara, l’obleisco all’Immacolata e la sua storia,  unica al mondo. Fatta la foto, l’abbraccio fraterno con chi va a mangiare la pizza e riparte per la Capitale o per altre Città italiane  e  per noi della  Cvx la continuazione della Giornata della Fraternità. Il sole continua a regalare luce e calore primaverili a questa piazza dove tanti discorrono delle amministrative ormai prossime e della crucialeRead More

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Centro Culturale del Gesù Nuovo

INTERVENTO DI P. VITTORIO LIBERTI S.I. PARROCO DELLA CHIESA DEL GESU’ NUOVO 15 APRILE 2011 L’allestimento della Rassegna fotografica “Luci dal buio. Mafia e Antimafia: Immagini per un inventario” della Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo ‘Generale dei Carabinieri Ignazio Milillo’ e la Conversazione di questa sera con il dott. FRANCO ROBERTI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, coincide con l’inaugurazione del Centro Culturale del Gesù Nuovo nella Sala Valeriano, completamente rinnovata – come potete vedere. Tale Centro Culturale, proiezione esterna della Chiesa del Gesù Nuovo, vuole essere uno spazio di formazione e di dibattito soprattutto per le giovani generazioni; uno spazio aperto sulla Città di Napoli e sui suoi immani problemi. Tale Centro nasce da una profonda ispirazione cristiana che vuole coniugare fede in Cristo e problematiche sociali della città ed è aperto a tutti gli uomini e donne di buona volontà, nella convinzione che la fede non può bypassare le problematiche concrete irrisolte del nostro vivere civile e che solo una fede e un senso della giustizia e della solidarietà profondamente radicati possono cercare e proporre soluzioni, senza cadere nello scoraggiamento e quindi nella rassegnazione. In questo si collega al Giubileo straordinario per Napoli indetto dal Cardinale Crescenzio Sepe l’8 dicembre 2010 che vuole riaccendere la speranza nel cuore dei Napoletani in vista di una rinascita culturale, civile e sociale della città.

“La solitudine dell’uomo come riflesso del silenzio di Dio?” – gli auguri per la Pasqua di p. Fabrizio Valletti

E’ la domanda che mi pone il tempo quaresimale e mi fa  rivivere il mistero pasquale, ed è la stessa domanda  che mi facevo durante il tempo di digiuno e di preghiera che vivevano i fratelli islamici nel Ciad , quando ero nel loro paese. Ogni esperienza religiosa ripropone il silenzio e l’austerità come ricerca di un senso da dare alla sofferenza dell’uomo ed alla liberazione che si aspetta dall’ “alto”. Altra è la via più immediata che spesso  si cerca, nell’intervento del santo protettore o di un assoluto che si identifica con lo stesso Creatore. In effetti non sarebbe poi così assurdo o difficile. Sono in tanti che vivono una simile esperienza. Mi sembra che  la risposta che i vangeli ci suggeriscono sia un’altra, anche se sono molti a sottolineare che l’onnipotenza del  Dio invisibile può risolvere i problemi che l’umanità incontra. E’ anche frequente imbattersi in chi usa il nome del Dio, creatore e pieno di amore per l’umanità, per affermare e perseguire logiche di separazione, di esclusione, di divisione, sottolineando formule di giudizio e di condanna, tanto lontane dal messaggio che incontriamo nei vangeli e nelle altre testimonianze di esperienze religiose, come nell’ induismo, nel buddismo e nello stesso Corano.. Nel mistero pasquale mi impressiona il silenzio di Gesù di fronte a chi lo accusa, sia il sinedrio, sia Pilato. Eppure avrebbe potuto scegliere la logica della manifestazione di potere, di autorità spettacolare, che nella storia è stata scelta da molti potenti imperatori e governanti anche contemporanei,Read More