Centro Culturale del Gesù Nuovo

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INTERVENTO DI P. VITTORIO LIBERTI S.I.

PARROCO DELLA CHIESA DEL GESU’ NUOVO

15 APRILE 2011

L’allestimento della Rassegna fotografica “Luci dal buio. Mafia e Antimafia: Immagini per un inventario” della Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo ‘Generale dei Carabinieri Ignazio Milillo’ e la Conversazione di questa sera con il dott. FRANCO ROBERTI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, coincide con l’inaugurazione del Centro Culturale del Gesù Nuovo nella Sala Valeriano, completamente rinnovata – come potete vedere.

Tale Centro Culturale, proiezione esterna della Chiesa del Gesù Nuovo, vuole essere uno spazio di formazione e di dibattito soprattutto per le giovani generazioni; uno spazio aperto sulla Città di Napoli e sui suoi immani problemi.

Tale Centro nasce da una profonda ispirazione cristiana che vuole coniugare fede in Cristo e problematiche sociali della città ed è aperto a tutti gli uomini e donne di buona volontà, nella convinzione che la fede non può bypassare le problematiche concrete irrisolte del nostro vivere civile e che solo una fede e un senso della giustizia e della solidarietà profondamente radicati possono cercare e proporre soluzioni, senza cadere nello scoraggiamento e quindi nella rassegnazione. In questo si collega al Giubileo straordinario per Napoli indetto dal Cardinale Crescenzio Sepe l’8 dicembre 2010 che vuole riaccendere la speranza nel cuore dei Napoletani in vista di una rinascita culturale, civile e sociale della città.

 

Il Centro Culturale del Gesù Nuovo vede oggi l’inizio di un filone di ricerca e formazione sul versante della legalità e della lotta alla camorra. Vorremmo infatti costituire un “Gruppo della legalità” che si formi su queste tematiche: chi desidera parteciparvi compili la scheda che gli è stata data e la consegni alla fine dell’incontro.

Non è il solo! C’è un secondo filone di ricerca e formazione: quello sul tema “Medico e malato di fronte alla malattia e alla morte nella struttura sanitaria attuale, in particolare a Napoli”. Si è già costituito infatti un cenacolo di medici che vogliono, in maniera multidisciplinare, affrontare tale tema.

Infine, ci auguriamo di attivare un terzo filone di ricerca e formazione sulla Scuola e l’Università, in una parola, sull’educazione delle giovani generazioni.

 Ringrazio nella persona del Colonnello Giuseppe Fausto Milillo la Fondazione Ignazio Milillo, che ha curato la Rassegna Fotografica su “Mafia e Antimafia” e ha bandito un concorso per i cinque migliori componimenti, sul tema della legalità, degli studenti delle ultime tre classi degli Istituti Scolastici Superiori della città di Napoli.

Ringrazio di cuore il dott. Giovanni Conzo, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che è l’anima di questo filone di ricerca sulla legalità e la lotta alla camorra, e che mi coadiuva nella direzione del Centro Culturale del Gesù Nuovo, che oggi si inaugura.

Ringrazio il dott. Franco Roberti, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno per aver accettato di partecipare a questo incontro. Terrà una conversazione sul tema “Le vie del buon vivere civile: contro la camorra e ogni forma di sopraffazione

Ed ora un’ultima parola sulla Chiesa italiana e la lotta alla Camorra.

La  Chiesa ha  pronunciato, nei confronti della malavita organizzata, parole assai dure e chiare. Cito il documento della CEI “Per un paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno” del 21 febbraio 2010:

“La Chiesa è giunta a pronunciare, nei confronti della malavita organizzata, parole propriamente cristiane e tipicamente evangeliche, come ‘peccato’, ‘conversione’, ‘pentimento’, ‘diritto e giudizio di Dio’, ‘martirio’, le sole che le permettono di offrire un contributo specifico alla formazione di una rinnovata coscienza cristiana e civile. Queste parole sono state proferite con singolare veemenza da Giovanni Paolo II il 9 maggio 1993, nella Valle dei Templi, presso Agrigento e – mostrando una straordinaria forza profetica – sono state capaci di dare visibilità alla testimonianza di quanti hanno fatto, in questi ultimi vent’anni, della resistenza alla mafia il crocevia – spesso bagnato di sangue – del loro anelito alla giustizia e alla santità”.

Il Documento Cei continua poi ricordando i numerosi testimoni immolatisi a causa della giustzia: magistrati, forze dell’ordine, politici, sindacalisti, imprenditori e giornalisti, uomini e donne di ogni categoria e le luminose testimonianze specificamente cristiane di don Pino Puglisi, di Don Giuseppe Diana e del giudice Rosario Livantino, nel cui ricordo inizia il nostro incontro.

 

 

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