“La solitudine dell’uomo come riflesso del silenzio di Dio?” – gli auguri per la Pasqua di p. Fabrizio Valletti

E’ la domanda che mi pone il tempo quaresimale e mi fa  rivivere il mistero pasquale, ed è la stessa domanda  che mi facevo durante il tempo di digiuno e di preghiera che vivevano i fratelli islamici nel Ciad , quando ero nel loro paese. Ogni esperienza religiosa ripropone il silenzio e l’austerità come ricerca di un senso da dare alla sofferenza dell’uomo ed alla liberazione che si aspetta dall’ “alto”. Altra è la via più immediata che spesso  si cerca, nell’intervento del santo protettore o di un assoluto che si identifica con lo stesso Creatore. In effetti non sarebbe poi così assurdo o difficile. Sono in tanti che vivono una simile esperienza. Mi sembra che  la risposta che i vangeli ci suggeriscono sia un’altra, anche se sono molti a sottolineare che l’onnipotenza del  Dio invisibile può risolvere i problemi che l’umanità incontra. E’ anche frequente imbattersi in chi usa il nome del Dio, creatore e pieno di amore per l’umanità, per affermare e perseguire logiche di separazione, di esclusione, di divisione, sottolineando formule di giudizio e di condanna, tanto lontane dal messaggio che incontriamo nei vangeli e nelle altre testimonianze di esperienze religiose, come nell’ induismo, nel buddismo e nello stesso Corano.. Nel mistero pasquale mi impressiona il silenzio di Gesù di fronte a chi lo accusa, sia il sinedrio, sia Pilato. Eppure avrebbe potuto scegliere la logica della manifestazione di potere, di autorità spettacolare, che nella storia è stata scelta da molti potenti imperatori e governanti anche contemporanei,Read More