P. La Manna del Centro Astalli propone che si aprano canali umanitari per chi scappa da guerra e disperazione

La Manna (Centro Astalli): si aprano canali umanitari per salvare la vita a chi fugge in cerca d’asilo Davanti all’ennesimo naufragio di migranti che sembra indignare sempre meno persone è necessario prendere provvedimenti immediati. Urge aprire canali umanitari che assicurino la possibilità di chiedere asilo a chi fugge da guerre e persecuzioni. È l’unico modo per impedire tragedie come quella che la scorsa notte si è consumata a largo di Lampedusa. Così P. Giovanni La Manna (Presidente Centro Astalli – Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia) commenta  le tragiche notizie che si apprendono in queste ore riguardo all’imbarcazione naufragata, lo scorsa notte, in acque maltesi, con a bordo 300 persone. In particolare – continua – è necessario garantire un efficiente sistema di soccorso in mare, anche in acque internazionali, nel rispetto di uno dei più antichi principi del diritto della navigazione, per cui i naufraghi vanno in ogni caso portati in salvo. Riprendendo una recente posizione del Tavolo Asilo, il Centro Astalli chiede ancora una volta che venga evitata tassativamente ogni operazione di contrasto e respingimento in mare degli arrivi. Una simile ipotesi infatti costituisce una scelta foriera di tragedie al pari dell’ignobile traffico di uomini, donne e bambini gestito da trafficanti senza scrupoli che espongono vite umane ai pericoli del mare, su imbarcazioni fatiscenti e assolutamente inadatte al trasporto di persone. Ufficio stampa: Donatella Parisi – Fondazione Astalli – 0669925099 – d.parisi@fondazioneastalli.it

Pax Christi Italia, il comunicato stampa sulla guerra in Libia

Comunicato stampa del presidente di Pax Christi Italia ODISSEA DALLA POLITICA   Mentre parlano solo le armi, si resta senza parole. Ammutoliti, sconcertati. Anche noi di Pax Christi, come tante altre persone di buona volontà.   Il regime di Gheddafi ha sempre mostrato il suo volto tirannico. Pax Christi, con altri, ha denunciando le connivenze di chi, Italia in testa, gli forniva una quantità enormi di armi senza dire nulla, anche dopo la sua visita in Italia “sui diritti umani violati in Libia, sulla tragica sorte delle vittime dei respingimenti, su chi muore nel deserto o nelle prigioni libiche. Il dio interesse è un dio assoluto, totalitario, a cui tutto va immolato. Anche a costo di imprigionare innocenti, torturarli, privarli di ogni diritto, purché accada lontano da qui. In Libia.” (Pax Christi 2 settembre 2010). Il Colonnello era già in guerra con la sua gente anche quando era nostro alleato e amico! Non possiamo tacere la triste verità di un’operazione militare che, per quanto legittimata dal voto di una incerta e divisa comunità internazionale, porterà ulteriore dolore in un’area così delicata ed esplosiva, piena di incognite ma anche di speranze. Le operazioni militari contro la Libia non ci avvicinano all’alba, come si dice, ma costituiscono un’uscita dalla razionalità, un’ “odissea” perchè viaggio dalla meta incerta e dalle tappe contraddittorie a causa di una debolezza della politica.   Di fronte a questi fatti, vogliamo proporre cinque passi di speranza e uno sguardo di fede.   1) Constatiamo l’assenza della politica eRead More

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Il nostro Paese, unito, compie 150 anni. Ricordando don Tonino Bello, alcune parole d’augurio, guardando al Mondo.

  BUON COMPLEANNO, ITALIA! La ricorrenza dei 150 anni dell’unità del nostro Paese cade in un momento in cui l’Umanità è colpita in modo particolare e doloroso da guerre, violenza, catastrofi naturali e ambientali. Il cammino dell’Italia è ricco di Storia e di Cultura. Il tempo che viviamo, nel riconoscerne la ricchezza e le difficoltà del cammino, deve interrogarsi sulla decandenza di tanti valori su cui i nostri Padri hanno fondato la repubblica democratica. Le parole di augurio a don Tonino Bello, testimone del nostro tempo di pace e di non violenza, possono essere utilizzate anche per augurio all’Italia, perchè sia, nel Mondo, coerente attuatrice della nostra Carta costituzionale. Sono le parole di un parroco, che vive tra la gente e per la gente, al servizio del Vangelo. Buon compleanno, don Tonino!    16 marzo 2011 – Renato Sacco “Carissimo don Tonino, ti scrivo per il tuo compleanno: oggi ne compi 58. Auguri!”. Iniziava così il mio biglietto di auguri pubblicato dal quotidiano Avvenire il 18 marzo 1993. Eravamo da poco tornati dalla marcia dei 500 a Sarajevo, dicembre 1992 e tu eri molto malato. Già allora qualcuno si era stupito che un prete del nord facesse gli auguri a un vescovo del sud. Figurati ora! Anche se il giorno prima del tuo, c’è il compleanno dell’Italia (150), sai che qui da noi, al nord, molti vorrebbero addirittura la secessione. Che tempi amari e faticosi, caro don Tonino! Ai tuoi tempi c’erano i caccia F16 a Gioia Del Colle, e tuRead More

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Libia, l’appello di Alex Zanotelli

Foto dalla Rete: Alex Zanotelli, con la nostra Consglia Salvio, Rosaria De Cicco, Agnese Ginocchio, Nunzia Gatta La Libia sta sprofondando in una paurosa guerra civile. La dittatura di Gheddafi, che dura da 41 anni, sta mostrando il suo vero volto, disumano e feroce. “I manifestanti sono ratti,-ha detto il rais, nel suo discorso televisivo del 21 febbraio-pagati dai servizi stranieri. Una vergogna per le loro famiglie e le loro tribù. Andate a sterminarli!” Invitava così i suoi soldati , i suoi fedeli e le migliaia di mercenari africani  a sterminare i ‘rivoltosi’. Si parla ormai di oltre diecimila persone massacrate in questa tragica repressione ordinata da uno dei più spietati dittatori d’ Africa. Eppure i manifestanti libici chiedono solo pane, dignità e democrazia(seguendo l’esempio dei tunisini e poi degli egiziani). Infatti, nonostante le immense ricchezze finanziarie derivanti dal  petrolio ,la disoccupazione giovanile è arrivata al 30%.Si stima che 70 miliardi di dollari siano finiti nelle tasche del dittatore ,di cui 1,1 miliardo sono investiti nella nostra banca  Unicredit.Un abisso tra pochi ricchissimi e moti poveri.Per di più, il popolo libico non ha mai sperimentato la democrazia, nonostante il linguaggio rivoluzionario e populista di Gheddafi e del suo “Libro Verde”.

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Nel problematico orizzonte del welfare campano, un convegno sulle reti per l’infanzia promosso dal CISMAI

    Chi si pre – occupa ancora dei bambini in Campania? Il coraggio di programmare e finanziare interventi di cura nel sistema del welfare Napoli, 25 febbraio 2011 ore 16,30 Centro congressi Tiempo Isola E, Centro Direzionale, Napoli   CISMAI,  Save the children,  Terre des hommes, Unicef, Pidida infanzia e diritti invitano ad un confronto e ad un impegno nell’ambito dell’iniziativa  I DIRITTI ALLA PROVA DELLA CRISI – Riscattare il futuro e la felicità  promossa dal Comitato Il welfare non è un lusso I servizi di prevenzione e protezione dell’infanzia in Campania sono a rischio di chiusura perchè non vi è un investimento adeguato nelle politiche nazionali, regionali, comunali. Nelle situazioni di disagio, non si può rinviare esclusivamente alle famiglie ed al volontariato i compiti dell’educazione e della cura: la Campania è la regione più giovane d’Italia ma anche la tra le più povere;le famiglie vivono spesso in un contesto segnato dal degrado, dalla violenza e dal disagio sociale. Numerosi studi dimostrano, inoltre, che  la sofferenza fisica e psicologica che i bambini vivono all’interno delle loro famiglie  si acuisce  fortemente durante i cicli negativi a livello economico e del conseguente  aumento della vulnerabilità sociale.

Scuola di Pace, anno XXI

Cittadini consapevoli, per una presenza attiva e propositiva nella società Sabato 12 febbraio 2011 ore 18.30 via foria,93 Introduce e modera: Giovanni Laino, Università Federico II° Cittadini si diventa intervengono: Consiglia Salvio, Comitato acqua Alfonso De Vito, insutv, telestreet antirazzista Rosario Stornaiuolo, Federconsumatori

P. Domenico Pizzuti sulla presentazione del nuovo movimento NapolixNapoli, allargando l’orizzonte del ragionamento

NAPOLI PER NAPOLI, SOCIETA’ CIVILE IN CAMPO Con un aplomb quasi britannico nell’elegante salone del Circolo Artistico Politecnico Sergio Sciarelli,  docente di economia e promotore insieme con Gianpaolo Leonetti e Mario Di Costanzo del movimento di opinione “Napoli per Napoli” ha presentato all’assemblea pubblica di cittadini interessati gli obiettivi,  le richieste, le attese  di questo movimento nei confronti dei  candidati alle prossime elezioni comunali di maggio per un cambiamento politico-amministrativo ineludibile. Clima di attenzione e consapevolezza, pacato e signorile, da gentiluomini  senza alzare troppo la voce anche nel denunciare i guasti ed i mali della città,  con qualche autocritica per non aver controllato l’agire degli amministratori eletti. Complessa la società civile napoletana, da analizzare  nelle sue diverse componenti virtuose  o meno, che nel volgere di poche settimane in quarantamila partecipa alle primarie per il candidato sindaco del PD con  le dilacerazioni che ne sono seguite, ed in 300 si raccoglie nel salone del Circolo Artistico Politecnico per esprimere sofferenza e insoddisfazione per i mali e la gestione  della città. Voice nel senso di protesta? No,  direi denuncia di  strati professionali e borghesi, diversamente acculturati politicamente e socialmente collocati in ruoli di responsabilità. Nel corso del 2008  per l’emergenza rifiuti – un ossimoro – abbiamo partecipato a ben altre infuocate assemblee con la presenza degli amministratori responsabili.

Verso l’Epifania

Il pastore   Se lo chiede il soldato, figlio, nega d’averlo visto; negalo al levita, al fariseo, al romano, al pubblicano, e non dirlo nel tempio. Ma a tua madre domani, quando vai a farti dare il pane fresco, appena le altre donne si incantano di chiacchiere, piano piano bisbiglia: abbiamo visto l’angelo del Signore; ci ha guidato a una grotta, un bambino.   Chi egli sia non l’ho capito bene, noi siamo gente di poca istruzione. Pascolare le pecore è un lavoro da poco. E non ci basta il sabato a intendere la Bibbia. Dicono che i profeti lo sapevano che sarebbe arrivato. Che sarebbe venuto un Salvatore a guidare Israele alla riscossa. Altre battaglie, case vuote, morti?   Questo è un bambino, come fummo tutti. Non fa paura: chiama tenerezza. Se davvero è il Signore, figlio, allégrati. Dillo a tua madre: comincia il suo regno fra noi, povera gente. Ci darà la giustizia, scrollerà i potenti dai troni? In una stalla nella sua luce la speranza ha riso mitemente, bambina. E una stella vagava, nuova, in cielo. Sembrava una promessa.  

Il Vescovo: “Novara, opponiti agli F35”

Monsignor Corti: «Novara, opponiti agli F35» Il vescovo sui 131 bombardieri da 100 milioni di euro l’uno: «Abbiamo la speranza che si arrivi a un ripensamento» don Mario Bandera Fonte: Missionline – 09 dicembre 2010 Come in tutte le diocesi italiane anche a Novara Mons. Renato Corti ha presieduto sabato 27 novembre in Cattedrale la Veglia di Preghiera per la vita nascente che Benedetto XVI aveva proposto a tutta la Chiesa. Se l’intervento di Mons. Corti in Duomo ancora una volta ha ricordato uno dei temi più cari alla sensibilità cattolica come la difesa della vita dal suo concepimento, una vera sorpresa è stata l’omelia che lo stesso Mons. Corti ha svolto nel Seminario di Novara il lunedì seguente durante il conferimento dei Ministeri del Lettorato e dell’Accolitato a otto giovani chierici. Prendendo lo spunto dal brano biblico di Isaia in cui si legge: “Forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci, un popolo non alzerà più la spada su un altro popolo e non si eserciteranno più nell’arte della guerra” ha espressamente rivolto un invito ad essere costruttori di pace proprio per realizzare il “Sogno di Isaia” ai giorni nostri.