Febbraio 2010 – Il caso Banca Etica

Spettabile

Banca Etica

 Oggetto: portafoglio Etica Sgr

 Le associazioni ed i movimenti riuniti nel coordinamento dei Comitati per l’acqua sono realtà diverse nate ed attive in tutta Italia con l’obiettivo principale di ottenere la ripubblicizzazione delle risorse idriche. Per questo dichiaratamente la nostra attività è di forte contrasto nei confronti delle società per azioni attive in tale settore come Veolia, Gdf-Suez, Saur, Rwe Thames Water. Queste le più note ed importanti ma tante altre vogliono il boccone prelibato preparato dai nostri governanti colla Legge 166/2009 che di fatto privatizza quella parte di acqua pubblica che è rimastra in Italia.

Abbiamo già fatto notare, tempo addietro, che nel portafoglio di Etica Sgr era presenti azioni di Veolia ed abbiamo apprezzato il fatto che tempestivamente, ma solo dopo nostra precisa richiesta, tali azioni siano state eliminate dal vostro universo investibile di Etica SGR.  A dire il vero, la spiegazione offerta da Etica SGR dell’esclusione di una delle più grandi multinazionali che gestiscono l’acqua nel mondo non era convincente, in quanto le motivazioni addotte riguardavano la mancata trasparenza di Veolia Environment ma non la presa di posizione contro imprese che praticano la privatizzazione dei beni comuni ed in particolare dell’acqua. Quella supposizione, di mancata chiarezza, trasparenza di Etica SGR, oggi  è confermata. Esclusa Veolia, ricompare nel portafoglio della Banca una società che fa profitti  gestendo i sistemi idrici in Inghilterra, in Europa centrale e dell’Est, in Australia, in Medio Oriente,  nelle Filippine. Il suo nome è United Utilities: http://www.unitedutilities.com/AboutUnitedUtilities.htm. Ad oggi, 16 Febbraio 2010, United Utilities compare nei fondi di investimento di Etica SGR, a titolo di esempio citiamo il fondo Valori Responsabili Azionari in cui la società United Utilities pesa per l’1,41%.

 

Dal Manifesto politico-strategico di Banca Etica si legge:

Banca Etica, per la sua complessità, può essere paragonata ad una comunità umana, di cui fanno parte soci, clienti, risparmiatori, amministratori, dipendenti, fornitori, ecc. Fra gli elementi che costituiscono il ‘legante’ di questa comunità vanno valorizzate le modalità con cui questi soggetti interagiscono: la trasparenza, la definizione chiara degli interessi in gioco e la reale disponibilità a rimetterli in discussione in funzione di una più alta e condivisa finalità o interesse, il rispetto delle pari opportunità, la soluzione dei conflitti attraverso il dialogo e il confronto continui.

Molti tra i componenti le associazioni ed i movimenti per l’acqua hanno condiviso la mission di Banca Etica entrando a far parte di questa comunità umana, come da voi descritta, ma proprio per questo oggi ci sentiamo in dovere di chiederVi di fare un ulteriore passo. Un passo importante in modo da dare un chiaro messaggio alle istituzioni bancarie, di cui fate parte, ed al contempo a tutti i correntisti che credono in una banca diversa. Questo passo è quello di inserire tra “Criteri di esclusione: “Indicatori di responsabilità sociale ed ambientale”, le società (tutte) che operano nella gestione del SII. Ovvero inserire tra le pratiche controverse “Gestione delle risorse idriche” definendone insieme al Forum dei Comitati i criteri di esclusione, per escludere in maniera definitiva dal proprio universo investibile le società private che lucrano nel gestire l’acqua, in qualsiasi regione del mondo e a qualsiasi scala, evitando in questo modo di collaborare
ai processi di privatizzazione dei beni comuni.

 

Voi scrivete…: la trasparenza, la definizione chiara degli interessi in gioco e la reale disponibilità a rimetterli in discussione in funzione di una più alta e condivisa finalità o interesse…Il fine? Gestire il risparmio orientandolo verso le iniziative socio economiche che perseguono finalità sociali e che operano nel pieno rispetto della dignità umana e della natura… 

Perché tutto ciò che voi dichiarate non si trasformi solo in un invitante jingle pubblicitario esso si deve tradurre in atti concreti poiché non ci possiamo più accontentare di sole dichiarazioni d’intenti, queste le lasciamo al mondo del potere politico, ma vogliamo lavorare, perché ci crediamo, per un paese reale. Reale e diverso. Facciamo si che il termine Finanza Etica non rimanga un ossimoro ma si trasformi in una diversa realtà nel mondo bancario.

 

Rimaniamo in attesa di un vostro doveroso e sollecito riscontro in merito alla nostra.

 

Comitato L’Acqua di Prevalle

Giacomo D’Alisa

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