Senza bandiere e senza ideologie, restando umani. Torino 28 giugno

Segnalo questo evento organizzato dall’Ufficio Pastorale Migranti di Torino. Si tratta di una marcia di solidarietà per ricordare, in silenzio con tante lenzuola bianche, in numero dei morti, i fratelli che hanno perso la vita nel canale di Sicilia (oltre 25 mila). Dopo la presa di posizione del Centro Astalli (quasi unica voce), contro il non recupero degli 800 uomini, donne e bambini  affondati tra il 18 e il 19 aprile scorso. Con la lungimiranza del più umile dei pescatori che non lascerebbe mai un uomo in mare. Come tanti sudari, nella città che ospita Il Sudario, traccia indelebile di umanità ferita, di commiato nella sepoltura. 

E’ qualcosa che vuol andare oltre il mare per raggiungere chiunque soffre nel mondo a causa delle migrazioni. La marcia sarà a Torino e coinvolgerà le comunità migranti del territorio ma la mano è tesa a tutta l’Italia. 
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Antonello           
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Siamo tutti migranti, siamo tutti persone.
Siamo persone dell’altrove e cerchiamo l’altro.
Strani frutti. Questi nostri silenzi, questa rabbia appena nascosta contro di loro che non degniamo di uno sguardo, già rivolto altrove. Senza alcuna memoria, non vediamo, non ci vediamo.
Loro muoiono in mare o nel deserto, vittime delle nostre scelte economiche e politiche, del nostro silenzio complice, della nostra paura, della nostra indifferenza.
Invisibili. Corpi ridotti a merce nei campi e nei traffici. Sono numeri quando vivi, nulla se scomparsi in fondo al mare.
Desaparecidos.
Quanti ancora?
Solo per un istante pensate ad una madre, ad un padre che con il nuovo giorno salutano un figlio per non vederlo mai più. Pensate al più indifeso o alla figlia più bella.
E’ storia, volontà, desiderio di guardare insieme dentro questi abissi, dentro questa crisi di senso, a Torino città di approdo, di solidarietà e speranza, città che ha già accolto il nostro sud.
A chi lotta quotidianamente al fianco di questa moltitudine di uomini e donne, a coloro che non possono girarsi dall’altra parte proponiamo di incontrarci nella nostra città. Semplicemente. Senza leader, senza oratori e senza bandiere, con lenzuola bianche in numero dei morti in mare. Sudario, traccia indelebile di umanità ferita, di commiato nella sepoltura.
-Con la perseveranza di quelle “pazze” delle Madri di Plaza de Mayo, che non hanno mai smesso di cercare i loro cari, per la verità e la giustizia; come tutte le madri che oggi cercano i loro figli scomparsi nella rotta verso l’Europa.
-Con la ricca umanità delle Patronas messicane che tolgono il cibo dalle loro misere tavole per condividerlo con i migranti che fuggono dal Centroamerica verso nord.
-Con la lungimiranza del più umile dei pescatori che non lascerà mai un uomo in mare.
Torino, un porto dal quale partire, dal quale loro possano partire un giorno molto vicino.
In forma di marcia o traversata, domenica 28 giugno alle 17,00.
Dai quartieri popolari che arrancano nella crisi , dai luoghi simbolo dell’accoglienza popolare fin dove la paura dell’altro genera sospetto, incomunicabilità e violenza.

Pastorale Migranti – CarovaneMigranti – Comitato “Verità e giustizia per i nuovi desaparecidos “

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