1° Maggio 2011, la beatificazione di Giovanni Paolo II

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Questa bella immagine, tratta dalla Rete, sintetizza tante cose: la sofferenza del Papa GPII negli anni della sua malattia, l’amore per i bambini e i giovani, l’apertura al Mondo, quasi come un uccello in volo, in una missione “ad gentes” che lo ha portato, come Parroco della Comunità senza confini, ad annunciare il Vangelo nel cuore delle ferite del nostro tempo e pronunciando  parole di Speranza e di Giustizia, chiedendo ai potenti di “aprire i sistemi economici” a Cristo. La Storia approfondirà la sua azione pastorale e l’influenza sui processi sociali e politici che hanno caratterizzato il lungo periodo del suo pontificato. Il suo “andare verso”, l’incontro coi Popoli, l’incontro interconfessionale di Assisi e lo “spirito” che ha generato, il suo “no alla guerra”, inascoltato nel 2003, le sue radici culturali e familiari nel lavoro, il suo invito a “non avere paura, a spalancare le porte a Cristo, hanno scandito, nella stagione post-conciliare di fine millennio e nell’apertura al nuovo parole significative nel nome della Parola. Restano punti interrogativi, che affidiamo alla preghiera e alla valutazione della Comunità cristiana e della Storia, nell’ascolto e nella meditazione di quanto ispira alla mente e al cuore lo Spirito d’Amore. Riporto oggi, in attesa di pubblicare l’intervento di Papa Benedetto XVI, alcune parole che scrissi per “Gentes”, la rivista della Lega Missionaria Studenti, quando quella stessa Piazza San Pietro si riempì per stare in preghiera accanto a Lui, che si apprestava ad essere accolto dall’abbraccio di Gesù e del Padre. Oggi quella Piazza è di nuovo piena. Per Lui. (Pasquale Salvio) 

 

VIANDANTE  DI  DIO

Il mondo in una piazza, 

mille piazze del mondo,

accanto a Te,

intorno a Te,

sulla soglia spalancata dell’Infinito.

 

Alla scuola della Tua sofferenza,

della Tua fede,

della Tua paternità,

cessa ogni violenza,

ogni divisione;

il “silenzio” della Parola

si fa spazio,

ammutolisce le parole,

vuote,

scalda i cuori in un unico abbraccio,

universale.

Lacrime e canto si fanno preghiera,

e Ti accompagnano,

grate,

verso l’abbraccio di Dio,

Padre e Madre.

Ai giovani,

amati,

consegni,

come un sussurro di Speranza,

le ultime parole.

Tu, ora eternamente Giovane,

sei nella Gioia,

e nell’Amore.

Che saprai donare a noi,

ancora, e in modo nuovo,

come quel primo giorno:

“coraggio,

aprite,

spalancate

la vostra vita a Cristo!”.

Per questo annuncio

ti sei fatto

Viandante di Dio,

fino agli estremi confini,

nell’incontro e nell’abbraccio,

di tutti i popoli…

Per questo hai chiesto,

gridato,

Pace,

Giustizia,

Amore,

Perdono.

Oggi ti abbiamo capito,

di più,

dalla Tua sofferenza

sgorga tanta Luce;

e siamo in preghiera,

con Te.

Grazie, Karol,

Padre di tutti noi,

nell’abbandono all’ Amen …

Pasquale

 2 Aprile 2005

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