Questo è il giorno fatto dal Signore. Alleluia.

Rallegriamoci ed esultiamo.Alleluia. La CVX del Gesù Nuovo esprime la propria esultanza per la canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, donati dal Signore alla Chiesa e a tutte le genti. Lo facciamo proponendo l’immagine ufficiale della canonizzazione, ripresa dal sito della Santa Sede ed offrendo nuovamente alla vostra lettura il numero di Nero su Bianco, redatto con tanta passione dai nostri giovani di allora nella primavera del 2005, all’indomani del transito di Papa Wojtyla, Nero su Bianco anno 5 n.4.0 Grazie Papà Nero su Bianco anno 5 n.4.1 Il testamento di Giov.Paolo II

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Zanotelli. Papa Francesco ad Assisi

Ci è giunto un articolo di Padre Alex Zanotelli, recentemente insignito della Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza dal Dipartimento Jonico dell’Università di Bari, sul viaggio di Papa Francesco ad Assisi il prossimo 4 ottobre. Lo pubblichiamo volentieri, sicuri di fare cosa gradita ai nostri lettori/visitatori. Papa Francesco va da S. Francesco ad Assisi  per trarre ispirazione e forza a realizzare il suo sogno : “Una chiesa povera per i poveri”.E’ stato Francesco per primo in Occidente ad affermare che la chiesa era chiamata ad essere povera per poter camminare con i poveri, con gli ultimi, con gli emarginati, con i lebbrosi. La stessa conversione di Francesco è avvenuta quando ha abbracciato quel lebbroso nel quale ha riconosciuto il volto di Cristo. E da qui è partita la sua decisione di cambiare il mondo che lo circondava. E lo ha fatto partendo dal Vangelo. Dandone lui stesso (non dimentichiamo mai Chiara!) l’esempio e esortando i  cristiani a prendere seriamente il Vangelo sine glossa e a viverlo nella propria quotidianità. Soprattutto sul denaro. Francesco era figlio di un mercante di stoffe, ricchissimo usuraio. Continua …  A. Zanotelli. Papa Francesco ad Assisi.

A proposito di una lettera aperta inviata a Papa Bergoglio

Circola da alcuni giorni su internet una lettera aperta a Papa Bergoglio, dal titolo “Lettera a Papa Francesco: noi abbiamo bisogno di un Papa pronto al martirio per salvare i cristiani perseguitati nel mondo, non dedito alla ricerca della popolarità persino tra i tifosi del calcio”. L’autrice è la scrittrice Silvana De Mari. In essa, senza aver la pretesa di volergli insegnare il mestiere, l’autrice invita Papa Francesco a recarsi in quelle nazioni africane ed asiatiche dove i cristiani sono perseguitati ed uccisi, le loro chiese distrutte ed incendiate, disponibile al martirio, dedito a convertire, come già aveva fatto san Pietro con i romani, e non alla ricerca di una popolarità di bassa lega, tra tifosi e giocatori di calcio, mentre la cristianità, come il Titanic, rischia di naufragare sull’iceberg costituito dall’Islam. Non ho la presunzione di rispondere al posto di Papa Bergoglio, non ne ha bisogno, ma credo che mi si possa concedere la facoltà di fare alcune riflessioni, tra i tanti commenti scatenatisi sui vari blog negli ultimi otto giorni, da quando la lettera è stata pubblicata. Salvando la buona fede dell’autrice, nonché l’aspirazione ad una guida spirituale forte, ben radicata nella fede in Cristo e pronta al martirio, sono del parere che molte affermazioni vadano vagliate per trattenere solo il meglio e rifiutare ciò che è negativo e, soprattutto, non veritiero ed ingiusto. Intanto più che un Papa, mi sembra che si desideri un carismatico comandante di crociata, di una crociata contro l’Islam, considerato il male inRead More

Incontro sul Concilio con Mons. Bettazzi

PONTIFICIA FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA MERIDIONALE SEZIONE SAN TOMMASO E MOVIMENTO PAX CHRISTI – NAPOLI    IL CONCILIO TRA MEMORIA E PROFEZIA La voce di un testimone a 50 anni dal Vaticano II interviene  Mons. Luigi Bettazzi, Padre Conciliare, Vescovo emerito di Ivrea, già Presidente di Pax Christi Venerdì prossimo 12 aprile, ore 16,30 Facoltà Teologica a Capodimonte, Viale Colli Aminei 2 Napoli

Benedetto: Sono semplicemente un pellegrino …

Castelgandolfo, 28 febbraio 2013 Voi sapete che questo giorno mio è diverso da quelli precedenti: non sono più Pontefice Sommo della Chiesa cattolica: fino alle otto di sera lo sarò ancora, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra. Ma vorrei ancora… Ma vorrei ancora con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia. Andiamo avanti con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. Grazie, vi impartisco adesso con tutto il cuore la mia benedizione. Sia benedetto Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Grazie, buona notte. Grazie a voi tutti”. Pellegrini, in preghiera, con Benedetto!

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Verso il referendum sull’acqua del 12-13 giugno 9 giugno: religiosi a pane e acqua

Verso il referendum sull’acqua del 12-13 giugno 9 giugno: religiosi a pane e acqua  (a Napoli alle ore 19,00) Un giorno di digiuno per salvare l’acqua. L’appuntamento è a Roma in Piazza San Pietro: sono chiamati ad aderire sacerdoti, suore, missionari (nella foto, padre Alex Zanotelli). Ecco l’appello da sottoscrivere. Carissimi sacerdoti, missionari(e) e religiosi(e). Ci stanno rubando l’acqua! Come possiamo permettere che l’acqua, nostra madre, sia violentata e fatta diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani, l’acqua è un grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e non può mai essere trasformata in merce. «Dammi da bere», chiede un Gesù, stanco e assetato, alla donna samaritana, nel Vangelo di Giovanni (4,7), letto durante la Quaresima in tutte le chiese cattoliche del mondo. «Dateci da bere!», gridano oggi milioni di impoveriti. In un pianeta dove la popolazione sta crescendo e l’acqua diminuendo per il surriscaldamento, questo “dateci da bere” diventerà un grido sempre più angosciante. Nei volti di tutti gli assetati del mondo, noi credenti vediamo il volto del povero Cristo, che alla fine dei tempi di dirà: «Ho avuto sete e non mi avete dato da bere» (Mt 25,42). L’Onu afferma che, entro la metà del nostro secolo, 3 miliardi di esseri umani non avranno accesso all’acqua potabile. È un problema etico e morale di dimensioni planetarie, che ci tocca direttamente. Di fatto, per noi cristiani l’acqua è sacra, è vita, è la madre di tutta la vita sulla terra; l’acqua ha unRead More

Continuiamo a raccogliere risonanze su Giovanni Paolo II. Una riflessione sulla sua dimensione di Papa Missionario.

Giovanni Paolo II un Papa MISSIONARIO APERTO AL MONDO Con il conseguimento dell’unità d’Italia, definitivamente cancellato lo Stato della Chiesa con la presa di Porta Pia del 20 settembre 1870, i Papi dopo quella data rimasero “prigionieri” in Vaticano (è pur vero che durante la II Guerra Mondiale dopo il bombardamento al quartiere romano di San Lorenzo, Pio XII si recò sul posto per portare conforto alla popolazione, ma tranne questo tragico avvenimento non ci furono altre uscite dalla Santa Sede). Ruppe gli schemi Giovanni XXIII che in treno si recò ad Assisi e successivamente a Loreto; dopo di lui Paolo VI iniziò le visite non solo alle varie diocesi italiane ma in diverse nazioni del mondo toccando i cinque continenti. Dopo la breve parentesi di Papa Luciani, “l’irruzione” sulla scena mondiale di Giovanni Paolo II come pontefice, segnò una tappa fondamentale nei viaggi papali, basti dire che nei suoi ventisette anni di pontificato fece ben 104 viaggi fuori dall’Italia. Una cifra impressionante che per altro rivela l’ansia apostolica di Papa Wojtyla. Elevato al soglio pontificio nell’ottobre del 1978, Giovanni Paolo II compì il suo primo viaggio da Papa nel febbraio del ’79 visitando la Repubblica Domenicana, le Bahamas e il Messico, dove nella città di Puebla si stava realizzando la quarta Conferenza degli Episcopati latinoamericani. E’ opinione comune che quel viaggio segnò una svolta nella prospettiva di Papa Wojtyla, un Papa abituato a confrontarsi duramente con l’ideologia comunista in una nazione come la Polonia dove il cristianesimo era unRead More

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1° Maggio 2011, la beatificazione di Giovanni Paolo II

Questa bella immagine, tratta dalla Rete, sintetizza tante cose: la sofferenza del Papa GPII negli anni della sua malattia, l’amore per i bambini e i giovani, l’apertura al Mondo, quasi come un uccello in volo, in una missione “ad gentes” che lo ha portato, come Parroco della Comunità senza confini, ad annunciare il Vangelo nel cuore delle ferite del nostro tempo e pronunciando  parole di Speranza e di Giustizia, chiedendo ai potenti di “aprire i sistemi economici” a Cristo. La Storia approfondirà la sua azione pastorale e l’influenza sui processi sociali e politici che hanno caratterizzato il lungo periodo del suo pontificato. Il suo “andare verso”, l’incontro coi Popoli, l’incontro interconfessionale di Assisi e lo “spirito” che ha generato, il suo “no alla guerra”, inascoltato nel 2003, le sue radici culturali e familiari nel lavoro, il suo invito a “non avere paura, a spalancare le porte a Cristo, hanno scandito, nella stagione post-conciliare di fine millennio e nell’apertura al nuovo parole significative nel nome della Parola. Restano punti interrogativi, che affidiamo alla preghiera e alla valutazione della Comunità cristiana e della Storia, nell’ascolto e nella meditazione di quanto ispira alla mente e al cuore lo Spirito d’Amore. Riporto oggi, in attesa di pubblicare l’intervento di Papa Benedetto XVI, alcune parole che scrissi per “Gentes”, la rivista della Lega Missionaria Studenti, quando quella stessa Piazza San Pietro si riempì per stare in preghiera accanto a Lui, che si apprestava ad essere accolto dall’abbraccio di Gesù e del Padre. Oggi quella PiazzaRead More

Quaresima, meditazione di don Bruno Forte, Vescovo

+ Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto   Abramo, nostro padre nella fede Messaggio per la Quaresima 2011   Nel messaggio per la Quaresima 2011, dedicato alla partecipazione del cristiano al mistero pasquale di Cristo, inaugurata con il battesimo, Benedetto XVI dice – a proposito del vangelo della guarigione del cieco nato – che Gesù “insieme alla vista, vuole aprire il nostro sguardo interiore, perché la nostra fede diventi sempre più profonda e possiamo riconoscere in Lui l’unico nostro Salvatore”. Questa crescita avviene in particolare mediante “l’ascolto attento di Dio”, che continua a parlare al nostro cuore con la Sua Parola di vita e così “alimenta il cammino di fede che abbiamo iniziato nel giorno del Battesimo”. Aprirsi alla fede e crescere in essa costituiscono, dunque, un dono e un impegno così importante che ho pensato di dedicarvi il messaggio per il cammino quaresimale di quest’anno, in comunione profonda con l’invito del Successore di Pietro, ponendomi alla scuola di Abramo, nostro padre nella fede (cf. Romani 4,12), insieme a Voi tutti che mi siete stati affidati.   1. Perché Abramo? Abramo è considerato il padre nella fede da ebrei, cristiani e musulmani. A Gerusalemme, sulla spianata del Tempio, sotto la cosiddetta Cupola della roccia nella moschea di Omar, c’è una roccia che secondo la tradizione è quella del monte Moria, dove Abramo andò per sacrificare Isacco, suo figlio unico, e dire così al Signore Dio di amarLo al di sopra di tutto, persino più dell’amatissimo figlio. È in questa disponibilità all’offertaRead More